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Min. della Guerra – ISTRUZIONE SULLE ARMI MOD.1891 – Roma 1900
quindi si toglie il cane, poi il tubetto, facendo corrispondere il suo dente alla
scanalatura d’uscita del cilindro; indi il percussore colla molla a spirale ed infine
questa dal percussore. L’estrattore non si deve mai togliere dal cilindro. Si può anche
scomporre l’otturatore in due parti soltanto, quando si voglia solamente ispezionare
o pulire l’interno del cilindro e la punta del percussore. Per far ciò, s’impegna
l’otturatore colla mano sinistra, manubrio a destra; col pollice dell’altra mano si
spinge avanti e si gira a sinistra il nasello; quindi, messo il dente del tubetto in
corrispondenza della scanalatura d’uscita del cilindro, si estraggono tutti insieme
bottone, cane, tubetto, percussore e molla spirale. Se, dopo scomposto l’otturatore in
due sole parti, si riconosce il bisogno di scomporlo totalmente, si rimettono prima nel
cilindro le parti estratte e dopo ciò si fa la scomposizione totale.
51 – Pulitura delle parti d’arme – Per pulire l’otturatore se ne strofinano
diligentemente le varie parti con stracci asciutti, servendosi di stecche di legno per
introdurre gli stracci nelle cavità e per togliere con cura la fecce dal foro per la punta
del percussore. La molla spirale non deve essere torta, tesa o premuta, se sudicia, si
pulisce facendo passare fra le sue spire uno straccio asciutto e fino. Se tutte od alcune
parti sono molto imbrattate, si puliscono con stracci umidi di petrolio e poi con altri
asciutti. L’interno della canna si pulisce senza disgiungerla dalla cassa, adoperando
la bacchetta d’ottone, sui denti della quale si avvolge della stoppa di canapa asciutta,
in modo da formare uno stoppaccio, che entri nella canna con leggero forzamento.
Se colla stoppa asciutta, la canna non riuscisse ben pulita, si userà inumidita di
petrolio e poi altra stoppa asciutta per togliere completamente il petrolio. Rimanendo
uno stoppaccio forzato nella canna, si dovrà subito ricorrere all’opera dell’armaiolo.
Allorché, nei casi previsti, si deve far uso della bacchetta fino in fondo alla canna, per
modo che sporga dalla camera, e di ritirarla poi completamente fin fuori dalla bocca,
perché traendo e spingendo la bacchetta, quando lo scovolino trovasi impegnato
nella canna, questo facilmente si guasterebbe. Quando si introduce nella canna la
bacchetta, sia essa d’acciaio o d’ottone, bisogna avvertire di tenerla impugnata a soli
15 o 20 centimetri dalla bocca della canna, facendola entrare in varie volte, per non
romperla o piegare.
L’interno della camera e del serbatoio si puliscono ugualmente con stoppa di
canapa avvolta in stecche di legno. Le rimanenti parti metalliche si puliscono
accuratamente con stracci asciutti; quando non basti, con stracci inumiditi di petrolio,
e poi con altri asciutti.
La cassa si strofina con stracci asciutti o leggermente inumiditi di petrolio,
asciugandola poi con cura. Ultimata la pulitura dell’arma, si ungano all’interno e
all’esterno tutte le parti metalliche leggermente con olio, e un po’ più
abbondantemente la scanalatura e gli incastri della parte posteriore del cilindro
dell’otturatore; indi si procede alla ricomposizione.
52 – Ricomposizione dell’otturatore. – Preso con una mano il cilindro, coll’altra vi
s’introduce il percussore, poi la molla a spirale, poi il tubetto facendone entrare il
dente per la rispettiva scanalatura e girandolo a destra per fissarlo nel primo
alloggiamento; si riprende poi a spingere il tubetto, finché il dente venga ad
alloggiarsi nel secondo alloggiamento. Quindi si fa girare l’asta del percussore, fino a
far corrispondere la riga di questa con quella del tubetto; si colloca il cane a sito
sull’asta, in modo che resti scoperta l’avvitatura del percussore; infine si avvita il
bottone avvertendo di premere coll’unghia del pollice sul piuolo del cane, quando si
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